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Vigilante

Nel 1988 per mano di Irem sbarca sul mercato Coin Op il seguito non ufficiale del famoso Kung Fu Master (Irem '84) si intitola Vigilante e ne riprende esattamente lo stesso concept, migliorando bene o male il solo comparto audio e video, tanto da sembrare più che un gioco del tutto nuovo, solo un semplice remake. Prendete Kung Fu Master, date una rinfrescatina agli sprite rendendoli solo leggermente più belli da vedere, il minimo considerando gli anni passati..., trasferite lo scenario da un dojo a cinque piani, alla classica periferia cittadina, ambiente divenuto di moda dopo il famoso Double Dragon, lasciate intatta una giocabilità fortemente limitata che sapeva già di vecchio quattro anni prima, e avrete tra le mani quello che (e non ne capirò mai il motivo) è considerato uno dei maggiori successi da sala degli anni '80.

Kung Fu Master 2, ops volevo dire Vigilante... ci vede alla guida di un esperto di arti marziali che deve attraversare cinque stage ambientati nei classici bassifondi cittadini alla ricerca della sua bella, tale Madonna (...) rapita dai teppisti di turno. Per farlo avrà a disposizione due tasti per usare calci e pugni e lo stick direzionale per muoversi in avanti, indietro e saltare, azione quest'ultima fondamentale combinata con un calcio, per disfarsi senza troppi danni di avversari armati. Esattamente come in KFM i nemici ci arriveranno addosso in gruppi e da entrambi i lati, e oltre a colpirci tenteranno spesso di bloccarci rendendoci maggiormente vulnerabili agli attacchi a colpi di bastone o catene o altro, che in questo modo diventano fatali, facendo arrivare in un attimo la nostra energia vitale prossima allo zero. Unico modo per divincolarsi dagli "abbracci" è agitare lo stick direzionale a sinistra e destra, ma è chiaro molto meglio sarebbe seccare gli avversari prima di farli avvicinare troppo, e in questo caso ci vengono in aiuto dei nunchaku da raccogliere in ogni stage, che aumentano parecchio il raggio d'azione dei nostri attacchi, ma ci vengono purtroppo tolti al primo attacco ricevuto. Il primo grosso difetto di questo gioco è da ricercare proprio nella sua allucinante difficoltà, se già gli sgherri armati di bastoni, catene e addirittura pistole, sanno rendere la vita molto ma molto difficile, richiedendo per di più, al contrario dei nemici disarmati, diversi colpi, siano essi di calcio, pugno o nunchaku, prima di essere atterrati, alla fine di ogni stage ci si mettono pure i classici guardiani, che da prassi sono almeno il doppio di noi in quanto a dimensioni, e che sono tra i più tosti che la mia memoria videoludica ricordi. Arrivare con una sola monetina già al secondo livello, era per questo gioco un mezzo evento e la cosa non gli rende certo merito, dato che un livello di difficoltà meglio calibrato avrebbe giovato a mio parere al gioco stesso.

Esaminando il lato tecnico, ci troviamo come ampiamente detto, davanti ad un upgrade grafico del primo Kung Fu Master, a giovarne maggiormente sono stati gli ambienti, che bisogna dirlo, per quanto privi di profondità sono disegnati veramente bene, contribuendo non poco a calare il giocatore nell'atmosfera del gioco, meno riusciti sono gli sprite in movimento, tutti evidenziati da una pesante linea nera di demercazione, che quasi fa "staccare" i personaggi dal resto dello scenario e che a me proprio non è mai piaciuta. Sprite comunque, che a cominciare da quello del protagonista, sono disegnati tutti piuttosto bene per il periodo, niente che faccia gridare al miracolo, ma fanno il loro lavoro. Sotto il profilo audio, abbiamo fx potenti e ben fatti, pugni, calci e attacchi in generale sono realizzati in modo egregio, le musiche dal canto loro, se la cavano, senza però lasciare più di tanto una traccia nella testa del giocatore.

Come già detto questo coin op alla fine degli anni '80 era (a torto secondo me) considerato un mezzo capolavoro e di conseguenza le sue conversioni erano molto richieste, conversioni che non si fecero più di tanto attendere arrivando su quasi tutti i sistemi del periodo, ma deludendo in larga parte le aspettative, le versioni per i computer a 8 bit curate dalla nefasta U.S. Gold lasciavano tutte ampiamente a desiderare ma vendettero naturalmente tutte come il pane, rendendo le conversioni per Master System e maggiormente per PC Engine (quasi Arcade Perfect) le uniche degne di nota. Alla prossima.

Conclusioni finali
Concludendo, ci troviamo davanti un gioco semplice semplice, che tecnicamente sfigurava e non poco, già davanti ai suoi diretti avversari usciti in saletta nello stesso periodo, basti citare lo stesso Double Dragon o per rimanere sullo stesso genere, Robocop e Dragon Ninja di Data East, che lo surclassavano e di brutto, sotto ogni punto di vista, ma che comunque è riuscito a ritagliarsi nel tempo una discreta fetta di appassionati. Cosa posso dirvi, provatelo, ora è disponibile anche sulla Virtual Console, resta comunque un' esperienza piacevole nel brevissimo periodo.

Pro
Graficamente piacevole
Divertente nel breve termine
Contro
Giocabilità rivedibile
Difficile fino alla frustrazione


Eikichi "Oni" Onizuka

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Grafica 80%
Sonoro 80%
Giocabilità 75%
Longevità 75%
Globale 78%



Sistema Coin Op
Genere Picchiaduro a scorrimento orizzontale
Sviluppo Irem Co.
Anno 1988
Giocatori 1


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Vigilante "1st Stage"