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The Super Shinobi II - Shinobi III Return of the Ninja Master

PowerGame sono i capolavori imperdibili Estate del 1993, tra la fine di Luglio e l'inizio di Agosto (proprio il periodo in cui sto scrivendo), esattamente 20 lunghi anni fa usciva sul mercato Giapponese The Super Shinobi II per Sega Mega Drive. Io, più in astinenza del solito e con qualche soldino da investire, chiamo il mio rivenditore di giochi import di fiducia e cerco di ordinare un titolo che purtroppo al momento risulta mancante, il tizio allora mi propone questo Shinobi, gioco di cui non sapevo assolutamente niente, essendo lo stesso appena uscito e quindi non ancora recensito da nessuna testata specializzata, e vado praticamente a fiducia, confidando unicamente sul nome e su un'anteprima letta mesi prima su Console Mania. Superfluo dire quanto quell'acquisto fu illuminante, comprato come una mera seconda scelta, mi ritrovai tra le mani quello che, ad'oggi ritengo forse il miglior gioco mai provato sul mio mai troppo lodato Mega Drive.

Arrivato a distanza di ben quattro anni dal precedente The Revenge Of Shinobi (The Super Shinobi in Giappone), tra i due titoli c'è praticamente un abisso. Il predecessore era uno dei primisissimi giochi di un certo rilievo, per una console dalle potenzialità ancora tutte da scoprire, e non si fa certo fatica a capirlo osservando l'estetica quasi degna di un Master System e la legnosità dei comandi. Pur ricordandolo ancora come uno dei migliori giochi disponibili per la console, e dandogli atto di una grande atmosfera e soprattutto di una memorabile colonna sonora, opera del geniale Yuzo Koshiro, dal raffronto con il qui presente, ne esce perdente sotto ogni punto di vista. Sebbene i talentuosi sviluppatori di Megasoft (uno dei team interni della Sega), si siano fatti bastare una cartuccia di soli 8 Mbit (comunque il doppio rispetto al Revenge), viene automatico pensare a cosa avrebbero potuto fare con una memoria doppia, tripla o addirittura quadrupla, cioè quella utilizzata per giochi come Streets of Rage 2 (16 Mbit), Street of Rage 3 e Street Fighter CE (24 Mbit) o Super Street Fighter 2 (32 Mbit), giusto per citare alcuni dei più noti tra i titoli "obesi" in quanto a megabittaggio. Probabilmente niente di più di quanto abbiamo tra le mani, perchè evidentemente per sfornare questo capolavoro, i "soli" 8 Mbit di questa cartuccia erano più che sufficienti. Dimostrando una conoscenza ormai quasi totale dell'hardware Sega, arrivato nel frattempo alla piena maturazione, ne sono la dimostrazione i tantissimi altri titoli di rilievo usciti in quel magico 1993, i Megasoft, prendono quanto di buono visto nel predecessore e lo elevano semplicemente a potenza. Ora si che Joe Musashi si muove come un vero ninja, lontano anni luce dal paralitico sprite visto in precedenza. Corre, salta, fa doppi salti con avvitamento, attaca in scivolata, si arrampica, qualunque superficie può diventare un trampolino, usa la spada per parare i colpi, lancia shuriken a ventaglio mentre capriola in aria ecc ecc... oltre ovviamente alle storiche abilità speciali evocabili consumando una Jitsu, spettacolare quella del fuoco che, prevede l'evocazione di quattro dragoni infuocati dal sottosuolo, già vista nel precedente episodio ma qui ulteriormente potenziata. Sono innumerevoli le azioni performabili dal nostro alter ego digitale, dopo un minimo di pratica si riesce senza problemi a prenderne totalmente il controllo e la sensazione di onnipotenza che ne consegue raramente l'ho avvertita in altri giochi similari.

A livello puramente tecnico, anche avendo a che fare con un modesto quantitativo di memoria, ci si trova di fronte una notevole serie di effetti speciali visivi, di rado ammirati tutti insieme in altri giochi del periodo. Trasparenze, dissolvenze, strati multipli di parallasse, frame di animazione a quintali, e in generale una cura maniacale dei particolari, a cominciare dall'attenzione dedicata allo sprite del protagonista, semplicemente favoloso in tutte le sue movenze, a quella dedicata ai fondali di gioco, di qualità più altalenante presentando veri capolavori di design misti a fondali meno ispirati ma sempre ben fatti. In questo episodio di Shinobi a farla da padroni sono varietà e ritmo, si passa da ambienti che necessitano di un azione più ragionata ad'altri dove è necessario correre all'impazzata ed'in generale è praticamente impossibile annoiarsi o trovarsi di fronte a qualcosa di già visto. C'è sempre una nuova sfida, c'è sempre bisogno di padroneggiare alla perfezione le abilità del nostro ninja per passare al livello successivo, che ci si trovi in sella ad'un cavallo, o surfando tra le onde, o invischiati nelle sabbie mobili dello stage organico, o tra le roccie cadenti da superare con salti perfettamente sincronizzati, il perfetto bilanciamento della difficoltà ci mette sempre dinanzi ad'una sfida crescente ma mai frustrante. Il tutto è poi condito da una colonna sonora di primissimo livello, che pur orfana del già citato e pluri premiato, Yuzo Koshiro, riesce nell'impresa di accompagnare degnamente il nostro Joe Musashi, con brani che, assecondando alla perfezione l'azione di gioco, spaziano tra melodie classiche del Giappone feudale a tiratissimi brani techno, per quella che è a mio parere tra le migliori colonne sonore ascoltate su questa console.

La saga dello Shinobi solitario non avrebbe mai più raggiunto tali vette qualitative, si tentò di rinverdirne i fasti donando ad'un appena nato Sega Saturn (1994), un episodio del tutto nuovo e dotato di una discutibile grafica digitalizzata, ma lo scarsissimo successo dell'esperimento rimise in cantina il franchise per moltissimi anni. Solo nel 2002 e su PlayStation 2, il ninja Sega tornò a furoreggiare con qualche nuovo gioco, ma il salto nella terza dimensione si rivelò tutt'altro che indolore e per quanto apprezzabili, soprattutto dai fans duri e puri, la saga dei Ninja Gaiden, giusto per rimanere in tema, è decisamente su un altro pianeta. Motivo probabile della disaffezione della massa verso questo brand, che, altrimenti per il suo anniversario avrebbe goduto di riconoscimenti e remake almeno al pari dei vari Mario e Mega Man. Ci tenevo in modo particolare a parlare di questo gioco, e solamente il caso ha voluto che ciò avvenisse proprio in concomitanza del ventennale dalla sua uscita. Arrivato sul mercato senza grossi clamori e ancora più silenziosamente, sparito almeno dalla memoria dei più, rimanendo comunque incastonato nei ricordi di chiunque abbia avuto la fortuna di giocarlo da capolavoro assoluto quale è, un gioco che definirei: per molti ma non per tutti! Alla prossima.

Conclusioni Finali

Sebbene arrivato sul mercato in punta di piedi (come un vero ninja del resto), in quanto dopo ben quattro anni dal precedente episodio nel frattempo l'appeal del bianco ninja Sega era francamente in forte calo rispetto ad'altri franchise moderni ben più remunerativi, la Sega riuscì nel miracolo di sfornare il capolavoro che nessuno aspettava e si aspettava, probabilmente la stessa casa madre, troppo presa nello spingere la nuova supersonica mascotte, non poneva particolari aspettative sulla sua riuscita. Io stesso a quei tempi ero distratto da tutt'altro, vedi il poderoso Streets of Rage 2, Mortal Kombat uscito diversi mesi prima ma sempre tra le mie cartucce più calde, lo splendido Turtles Hyperstone Heist, ma soprattutto in attesa dell'imminente avvento del messia Street Fighter sui lidi Sega. E come il classico fulmine a ciel sereno, mi ritrovai tra le mani quello che col senno di poi, era probabilmente il migliore di tutti, vuoi per le cristalline doti tecniche ma anche per la sua natura di esclusiva assoluta, un valore aggiunto da non sottovalutare rispetto ai tantissimi multipiattaforma, molto validi per carità, ma giocabili un po dovunque. Già apprezzatissimo ai suoi bei tempi, ho avuto modo di rivalutarlo ulteriormente negli anni a seguire, e lo ritengo un titolo imprenscindibile per qualunque retrogamer degno di questo nome. Il miglior Shinobi di sempre e uno dei migliori action 2D in generale, se non il migliore in assoluto e se lo chiedete a me, propendo sicuramente per l'ultima ipotesi.



Eikichi "Oni" Onizuka


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Scheda Tecnica
Pro
Una perla rara

Contro
?!?

Sistema: Mega Drive  Genere: Action a scorrimento orizzontale  Produttore: Sega  Anno: 1993  Giocatori: 1  Data Articolo: 01/08/2013


Grafica 95%
Sonoro 95%
Giocabilità 95%
Longevità 80%
Globale 91%