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The Punisher

La Capcom, che negli anni seguenti sarebbe diventata regina incontrastata delle trasposizioni videoludiche da fumetti Marvel, nel 1993 decide di rendere videogioco uno dei personaggi più controversi della storia fumettistica mondiale, l’antieroe per eccellenza, Il Punitore, meglio noto come: The Punisher, che fà anche più figo...

La storia in breve: Frank Castle si vede trucidare l'intera famiglia davanti agli occhi, da un organizzazione criminale alla quale come infiltrato della polizia, aveva creato non poche grane... tra l’altro nell'attentato per poco non ci lascia la pelle pure lui. E’ chiaro che il buon Frank non ci stà e decide di farsi giustizia da solo... in breve, ma veramente in breve questo è il plot. Il Punitore, al contrario dei classici super eroi non ha nessun potere speciale, non vola, non può rendenrsi invisibile, non lancia ragnatele... insomma è un uomo “normale”, virgolettato perchè unita alla sua furia omicida, Frank possiede un addestramento militare non indifferente, conosce le arti marziali, è discretamente robusto fisicamente e comunque, fattore da non sottovalutare, come dicevo prima è semplicemente incacchiato nero.

Classicissimo picchiaduro a scorrimento orizzontale, Il Punitore ci vedrà impegnati attraverso sei stage, fino allo scontro finale con quel panzone di Kingpin. Gioco per uno o due giocatori, quando presente, il player due impersonerà l’amico di Frank, Nick Fury. Oltre a calci e pugni, come nel fumetto omonimo, potremmo avvalerci di svariate armi, sia da fuoco che da taglio che da semplice pestaggio, possibilità inoltre di lanciare addosso agli avversari veramente di tutto, compresi oggetti veramente molto ingombranti, come enormi vasi da fiori o bidoni di ferro e molto altro... Due soli tasti di azione permettono la combinazione di svariati attacchi, da quelli base classici, pungi e calci volanti, a prese varie, lanci di bombe a mano e le solite super “scacciaguai”, con la pressione dei due pulsanti in contemporanea. Da rilevare la presenza della corsa e della capriola, effettuabili premendo per due volte lo stick direzionale, utile a sveltire non poco l’azione di gioco. Per non deludere i fan infine, sangue a volontà, sennò che Punitore sarebbe... e presenza di onomatopee classiche da fumetto, come i “blam blam” che seguono ai colpi di pistola.

Tecnicamente il gioco non delude ma neanche eccelle dal mio punto di vista, sviluppato su una scheda Capcom CPS Q Sound (Cadillacs and Dinosaurs, Muscle Bomber), una normale CPS con la sola aggiunta del chip audio surround, e non come tanti erroneamente credono, su una ben più performante scheda CPS2. The Punisher non si discosta infatti più di tanto, sotto l’aspetto puramente grafico da un Final Fight (Capcom ’89) o Captain Commando (Capcom ’91) entrambi sviluppati su scheda CPS, ma diversi anni prima. Ben quattro anni tra Final Fight e The Punisher davvero non sembrano passati, la grafica dei due giochi è praticamente la stessa, si nota giusto una particolare cura nello sprite del protagonista, ma per il resto, grafica, tracce audio di mediocre fattura con musiche davvero sotto la media, boss poco interessanti e scenari tutto sommato non indimenticabili... non rendono certamente Il Punitore un classico del genere, ma solo un bel picchiaduro come tanti altri. Lo stesso Cadillacs and Dinosaurs, messo sul mercato praticamente in contemporanea al gioco in esame, gli è superiore, a mio avviso, sotto diversi punti di vista, possedendo tra le altre cose, un atmosfera e un coinvolgimento molto superiori. Dove il picchiaduro “punitivo” eccelle è sicuramente alla voce giocabilità, ben calibrata ed'ennesimo perfezionamento di quella ancora "acerba" del già citato Final Fight, lo spostamento veloce tramite doppia pressione dello stick, aiuta non poco a rendere il gioco decisamente più vario e veloce. Per il resto, il livello di difficoltà è ben bilanciato e non sfocia quasi mai nell'assurdo, comincerete a incontrare serie difficoltà solo nei livelli avanzati, si segnala infine la presenza di un bonus game di streetfighteriana memoria, dove dovrete sparare a venti bidoni tentando di centrarli tutti.

Rintracciabile al momento esclusivamente in versione coin op o tramite la solita emulazione, il gioco conta a ben vedere anche una conversione per il Mega Drive Sega, che segue abbastanza fedelmente il coin op originale, ma lascia parecchio amaro in bocca sotto il profilo prettamente tecnico, decisamente non uno dei migliori porting da arcade Capcom per il 16Bit Sega, confrontarlo ad'esempio con Streets of Rage II, sarebbe come sparare sulla croce rossa... Stranamente, ancora non racchiuso in nessuna collection Capcom per sistemi 128Bit, The Punisher, magari insieme al più carismatico Cadillacs and Dinosaurs, è sicuramente meritevole di essere riesumato e giocato, risultando tutto sommato molto divertente ancora oggi. Alla prossima.

Conclusioni finali
Per concludere, consiglio certamente di provare questo gioco agli amanti del genere, è pur sempre un picchiaduro Capcom in fondo, e se amate il protagonista guadagna chiaramente diversi punti... ma ci tengo a precisare che per il sottoscritto, questo gioco non è assolutamente una pietra miliare nella lunga e gloriosa storia della Capcom.

Pro
Tecnicamente ottimo
Giocabilità sui soliti alti livelli Capcom
Contro
Reparto audio sotto la media
Atmosfera carente


Eikichi "Oni" Onizuka

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Grafica 90%
Sonoro 79%
Giocabilità 92%
Longevità 80%
Globale 85%

Sistema Coin Op
Genere Picchiaduro a scorrimento
Sviluppo Capcom
Anno 1993
Giocatori 1/2


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