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Sunset Riders

Ricordate Sunset Riders? Quel simpatico coin op di ambientazione western, con Steve, Bob, Billy e Cormano, quattro figuri che, sembrano usciti dal film "I magnifici sette". La corsa sulle mucche, i rastrelli in faccia, le donnine allegre nei saloon? Massì che ve lo ricordate. Il tutto opera di mamma Konami nell'ormai lontano 1991, bene, qui si parla delle conversioni per le console 16 bit di Sega e Nintendo. Entrambe giunte un paio di anni dopo (fine '92 Mega Drive, qualche mese dopo su Super Nintendo), sempre per mano di Konami, ma sviluppate evidentemente da mani diverse, anche se per la versione Sega, sarebbe più appropriato dire: da piedi piuttosto che da mani... Sunset Riders versione Mega Drive risulta essere solo una pallidissima imitazione dell'originale da sala, mentre la versione Nintendo, ne ricalca fedelmente tutte le caratteristiche principali.

Ora, che Konami, ai tempi, avesse ben più che un occhio di riguardo, per il 16 bit Nintendo, è cosa certa, diverso è, però, affossare in modo inspiegabile, un porting di un gioco di così tanto successo, su una console, che vantava comunque, una notevole base installata in tutto il mondo, oltre ad aver già ospitato, e con successo, tanti altri titoli della stessa Konami. La versione Sega del gioco in esame, mantiene solo lo spirito generale dell'originale e ben poco altro. Tanto per cominciare, dei quattro protagonisti originali, ne rimangono solo due, Billy e Cormano. I livelli, rispetto agli otto dell'arcade, sono ridotti a quattro e sono stati quasi completamente rivisti. Ognuno dei quattro stage, parzialmente allungato, vede a metà strada la liberazione di una fanciulla, e solo successivamente lo scontro col boss. Questi ultimi disposti diversamente rispetto all'arcade e naturalmente tagliati di numero, data la mancanza di ben quattro aree sulle otto totali. La grafica poi, insieme alla giocabilità, il vero problema della conversione. Sembra di essere davanti a un Master System in ottima forma, piuttosto che su un ben più performante Mega Drive. Neanche i primissimi giochi usciti su questa piattaforma, riducendo il campo a quelli sviluppati dalle software house di un certo peso si intende, avevano un aspetto così scarno. Pochi colori, pochi livelli di parallasse, pochi dettagli, animazioni quasi del tutto inesistenti, e per di più, una giocabilità alquanto discutibile. A dir poco legnosi, i due baldi figuri, devono districarsi tra una selva di agguerritissimi avversari da far impallidire l'arcade, anch'esso mangia gettoni mica da ridere. Basti vedere, la velocità con sui si muovono i proiettili avversari sullo schermo, almeno doppia rispetto all'originale e alla versione Nintendo. Il tutto, fa si, che la difficoltà sia elevata fin dal primissimo stage, rendendo arduo per il giocatore occasionale, raggiungere anche solo il primo boss. Discorso diverso per le musiche, qui si che si riconoscono al volo, le melodie western di Sunset Riders, e soprattutto si sfrutta finalmente a dovere la macchina ospitante. Peccato per il parlato, pure poco a ben vedere, totalmente rimosso e aggiunto sotto forma di vignette. Per concludere, sono stati modificati anche i bonus stage, al posto del tiro al bersaglio, una corsa a cavallo dietro un carro, dal quale, una donzella lancia bonus. A ben vedere, l'unica parte dove si cavalca, dato che gli stage che, prevedevano di cavalcare e sparare, sono stati guardacaso, tagliati.

Discorso ben diverso, per la versione Nintendo. Anch'essa sia chiaro, oppurtanamente tagliata e ridotta, personaggi più piccoli, meno animazioni, la strana esclusione della comodissima scivolata (presente sia in Arcade che su Mega Drive), ma per il resto, quando non esisteva internet, il Mame, si era tutti un bel po, meno smaliaziati, sembrava davvero, di essere davanti al coin op. A cominciare dalla intro, ridotta di dettagli e graficamente più povera, ma identica, alla presenza di tutti e quattro i protagonisti, anche se è possibile giocare comunque in non più di due contemporaneamente, per concludere con la presenza di tutti e otto gli stage, bonus compresi, nella stessa sequenza e con tutti i boss. La grafica coloratissima e ricca di dettagli, le belle musiche, non meno orecchiabili delle pur ben riuscite ascoltate su Mega Drive, e il parlato digitale ottimamente riprodotto. Un altro "quasi coin op" in casa, al pari di altre covnersioni di successo come Turtles in Time, e un altro centro di Konami in ambito casalingo. E qui torno un attimo indietro, la Konami nel periodo dei 16 bit, ha sempre avuto un debole per la console Nintendo, ma non per questo sul 16 bit Sega, arrivavano solo gli scarti. Basti pensare alle già citate Turtles, due bei giochi, Hyperstone Heist e Tournament Fighters, un Castlevania, qualche Tiny Toons, e diversi altri. Anche se graficamente di poco inferiori, da Konami su console Sega, sono sempre arrivati ottimi giochi. Stupisce quindi ulteriormente lo scempio avvenuto con questa conversione, programmata chissà, controvoglia, con i piedi e un occhio chiuso. Alla prossima.

Conclusioni Finali

Per chi voglia cimentarsi nell'acquisto dell'originale su cartuccia, sappia che i giochi Konami, sia per Snes che Mega Drive, hanno subito da qualche anno una lievitazione della quotazione. In particolare su MD, dove molti giochi si trovano sulla baia anche dai 10 euro in giù, per acquistare Sunset Riders, difficilmente si spendono meno di 50 euro. E se valga o meno la pena di acquistarlo, beh, se si parla di puro collezionismo tutto e lecito, in quanto al valore del software, leggetevi la recensione e capirete... allo stesso prezzo o giu di li, si trova l'ottima versione Snes, decisamente da preferire.



Eikichi "Oni" Onizuka


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Comparativa versioni
Scheda Tecnica
Pro
Buone le musiche
Poco altro purtroppo

Contro
Grafica pessima
Non sembra un gioco Mega Drive


Sistema: Mega Drive  Genere: Sparatutto a scorrimento  Produttore: Konami  Anno: 1992  Giocatori: 1/2  Data Articolo: 30/07/2012


Grafica 55%
Sonoro 80%
Giocabilità 60%
Longevità 70%
Globale 66%