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Street Fighter IV

Lo sputtanamento di Capcom continua. Strano come cappello introduttivo vero? Beh, mi spiace, ma dopo aver provato il tanto atteso quarto capitolo della mia saga videoludica preferita in assoluto, quel commento è l'unica cosa che mi è venuta in mente. E mi spiace, mi spiace davvero dover constatare come, anche una casa storica come la Capcom, si sia purtroppo venduta al dio denaro e alle leggi di mercato. Se il quinto capitolo di Resident Evil, che pure ha fatto storcere il naso a molti, da non grandissimo fan (quarto episodio a parte) mi aveva lasciato più o meno indifferente, non posso non constatare come, dagli enormi bicipiti di Chris Redfield, a questo quarto capitolo di Street Fighter, sia perfettamente chiara la strada che la casa di Osaka ha deciso di intraprendere. Creare prodotti commerciali, indirizzati soprattutto al ragazzino medio di oggi, che, vede nella serie GTA la massima espressione videoludica, e sempre meno adatti agli hardcore gamers, razza ahimè, destinata a una inesorabile estinzione. Penso sia ormai chiaro che questa non sarà l'ennesima recensione che, esporrà solo i pregi (pure tanti a ben vedere) di questo picchiaduro ma, anche e soprattutto i tanti difetti e mancanze, una recensione controcorrente, ma che, spero serva a dare una visione d'insieme di un gioco, si molto ben riuscito, ma anche decisamente discutibile.

Tanto per cominciare è bene chiarire che, questo articolo prende in esame la versione PC del gioco. Quella, strano ma vero, meglio riuscita tra le tre disponibili (le altre due sono naturalmente appannaggio delle console XBOX 360 e PlayStation3), non fosse altro per il semplice fatto che, mentre su console la risoluzione grafica sia quella oramai standard di 720p (1280x720), su PC, soprattutto se sufficientemente performanti, si raggiunge la strabiliante FullHD a 1080p (1920x1080) che, con tutte le opzioni grafiche attive e i filtri al massimo, e con il frame rate ancorato a 60 fotogrammi al secondo, vi assicuro è un gran gran bel vedere. Tecnicamente, davvero niente da dire, Capcom ha confezionato un prodotto superbo, ogni pixel trasuda stile e ricercatezza, dai menù alle barre energetiche, fin'anche ai caratteri usati per i nomi dei lottatori, niente è lasciato al caso. Si capisce subito che abbiamo di fronte un titolo di qualità, messo insieme con gusto ed esperienza e dove tutto è stato creato per deliziare la vista, ancor prima di impugnare effettivamente il pad. Dove avrei da obbiettare, ma qui entriamo nei gusti personali, è nella scelta operata sul character design. Dal mio punto di vista, si va dall'accettabile al largamente discutibile. Alcuni personaggi, Ryu e Ken tanto per cominciare, li trovo francamente orridi. Figure tozze e quasi prive di collo, e per di più con tratti somatici che, quasi niente condividono con quelli storici. Altri, vedi le ragazze, splendide nel fisico, ma anche qui rivedibili nel viso, altri decisamente ben riusciti, come Zangief, Blanka, il vecchio boss M.Bison (o Vega versione Giapponese), lo stesso ninja spagnolo Vega e altri, oltre chiaramente ai quattro personaggi nuovi che, essendo appunto nuovi, non sono giudicabili su queste basi. Ho trovato in ogni caso, eccessivamente occidentalizzati i tratti somatici della totalità dei personaggi, uno stile alla Shinkiro che, tanto apprezzavo quando lavorava per SNK e tanto ho odiato da quando ha cominciato a mettere mano, malamente, ai videogiochi Capcom. I fondali, anch'essi molto ben fatti ma altrettanto altalenanti. Si passa, dalle meravigliose rivisitazioni degli stage di Chun Li e Blanka, vere e proprie opere d'arte, roba da mettere in pausa solo per godersi i vari dettagli, ad ambientazioni del tutto anonime, come la distilleria o il laboratorio che ospita il duello finale. Ambientazioni che, ho trovato completamente convincenti solo nei casi delle rivisitazioni delle vecchie location. Una critica molto sentita la voglio muovere alle cut scene animate, iniziali e finali di ogni personaggio. Siamo di fronte ad'anime hentai di basso livello e non sto affatto esagerando, specifico che cito gli hentai non perchè le scene rappresentino materiale vietato ai minori, ma perchè tale qualità negli anime l'ho riscontatrata solo in produzioni, scarse, di quel genere. I fasti dello studio Mad House, responsabili dello splendido lungometraggio animato del 1994, sono decisamente lontani e trovo francamente inspiegabile che, la Capcom abbia avallato in un progetto tanto ricercato, tali aberragini. Il sonoro, da parte sua svolge il suo ruolo senza infamia e senza lode. I soliti rifacimenti dei pezzi storici (incredibile come riescano a riarrangiare all'infinito determinate tracce e sempre con risultati apprezzabili) a farla da padrone, e alcuni nuovi brani subito orecchiabili, un vero plauso alla splendida intro “The Next Door”, misti a motivi tirati un po via.

Se tecnicamente ci sia veramente poco o nulla da obbiettare, tranne ripeto, per le scelte stilistiche, dove conservo molte riserve è sul fronte della giocabilità. Il vero fulcro di qualunque picchiaduro e nello specifico di un titolo che, rappresenta il brand di sua Maestà Street Fighter II, La Giocabilità per eccellenza. Capcom per questo quarto capitolo, e qui mi ricongiungo al cappello introduttivo, abbandona quasi del tutto la strada verso la ricerca dell'eccellenza della tecnica, già raggiunta a mio modo di vedere, nel 1991 (Street Fighter II) e portata alla completa maturazione con Street Fighter Third Strike (Capcom 1999), per assemblare un picchiaduro (ruffiano) capace di farsi apprezzare fin da subito, tanto dal neofita, quanto dal giocatore più smaliziato. Un gameplay semplificato che, vede sparire ad esempio le parry e gli high jump, diverse mosse dal repertorio di ogni fighter che, invece di guadagnare nuove tecniche, perdono anche alcune di quelle già acquisite. Una velocità di gioco aumentata e cosa ben più grave, non modificabile come una volta. Prese, unica nota dolente del Third Strike (a mio modo di vedere sia chiaro) eseguibili ancora con la pressione contemporanea di due tasti, e dove la novità è rappresentata dai Focus Attack. Sempre tramite pressione contemporanea di due tasti, questa mossa rende il nostro combattente parzialmente invulnerabile agli attacchi avversari, durante il caricamento, ed'è capace di sferrare un attacco imparabile se portata a compimento. Unica novità degna di nota del pacchetto, altrimenti nato già vecchio di oltre dieci anni, offerto da Street Fighter IV, questo tipo di attacco se usato oculatamente, è capace di cambiare completamente gli equilibri di uno scontro. Chiudono il conto, le solite super e le ex, già abbondantemente viste negli episodi precedenti. Un'altra nota negativa è il calcolo delle collisioni, queste, vero fiore all'occhiello della produzione Capcom, devono purtroppo sottostare a leggi tecniche che, impediscono di replicare alla perfezione in campo 3D, le meccaniche già ampiamente collaudate e prossime alla perfezione, tanto apprezzate nei titoli in due dimensioni, dovendo fare in questo caso, diversi passi indietro. Il gameplay semplificato, unito a una velocità di gioco eccessiva e non modulabile, spostano gli equilibri di questo picchiaduro verso lo smanettamento accanito, ben poco incline all'approfondimento tecnico. Street Fighter IV, per carità, se approfondito adeguatamente è capace di regalare diverse soddisfazioni, in special modo affrontando avversari umani, e non la sola CPU, stupidamente frustrante già a livelli di difficoltà medi. Un gioco che, come tutti i picchiaduro moderni, vive due vite: una offline, determinata da quanta voglia avrete di finirlo con tutti i personaggi e completare le varie sfide, per sbloccare combattenti e costumi extra. E una online, virtualmente infinita e che su PC nello specifico si affida al servizio Windows Live che, permette “l'intrusione” di sfidanti in qualunqe momento, se la specifica opzione è attivata, anche durante una sfida arcade. Praticamente, c'è ne stiamo tranquilli a giocare per gli affari nostri e di punto in bianco, ti arriva il rompi di turno che, senza inserire il gettone, come accadeva nelle care vecchie salette, con un semplice click sulla tastiera, ti lancia il suo guanto di sfida e: “Here comes a new Challenger”.

Concludo parlando di comandi. Per apprezzare appieno questo gioco occorre naturalmente un buon joypad o ancora meglio un solido arcade stick. Per quanto mi riguarda ho ripiegato su un adattatore per pad PlayStation e uso un vecchio joypad (digitale perchè quelli con croce analogica come i Dual Shock2 non vanno bene) della PsOne. Molti consigliano il pad della 360 for Windows, io ve lo sconsiglio caldamente, la croce direzionale è pessima per i picchiaduro e lo stick analogico, beh, per i picchiaduro 2D inutile parlarne. Alla prossima.

Conclusioni finali

Street Fighter IV è un picchiaduro che, basa le sue fortune quasi esclusivamente sull'aspetto grafico, e non a torto, su PC performanti e dotati di display ad'alta definizione, c'è effettivamente da stropicciarsi gli occhi, per il resto, preso come picchiaduro in se, la stessa Capcom, in campo bidimensionale, ha offerto decisamente di meglio. Più che un passo avanti, questo capitolo nella genesi della saga rappresenta un passo indietro, niente di nuovo sotto il sole, ma purtroppo, data l'accoglienza riservatagli, temo che si andrà avanti su questa strada. Su PC non c'è storia, sfida vinta per mancanza di concorrenti, su console c'è probabilmente di meglio, sono gusti. Personalmente ritengo il Third Strike, ancora il massimo esponente nel genere, oltre che quello più adatto ai picchiatori duri e puri.

Pro
Graficamente impressionante
Quasi tutti i personaggi storici
Ottimo online
Contro
Gameplay nato vecchio
Design dei personaggi
Cut scene orripilanti


Eikichi "Oni" Onizuka

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Grafica 95%
Sonoro 85%
Giocabilità 80%
Longevità 90%
Globale 88%

Sistema PC
Genere Picchiaduro
Sviluppo Capcom
Anno 2009
Giocatori 1/2 + Online


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