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Sega Rally 2

PowerGame sono i capolavori imperdibili Dopo la parziale delusione di Virtua Fighter 3, titolo che avrebbe dovuto rappresentare la prima di una lunga serie di killer application per la "macchina dei sogni" targata SEGA, spettava a Sega Rally 2 il compito di mostrare al mondo intero di cosa fosse capace il Dreamcast. Operazione riuscita, ma non del tutto come vedremo di seguito. Riuscita perchè, a onor del vero Sega Rally 2 in versione Dreamcast rimane un grandissimo gioco che, oltre a non far rimpiangere per niente il coin op, e che coin op... lo amplia e lo completa sotto diversi aspetti. Non riuscita del tutto perchè dunque? Perchè SR2 soffre degli stessi problemi che avevano precedentemente afflitto il picchiaduro poligonale di Akira e co. ovvero la fretta. La maledetta fretta di andare quanto prima sul mercato, portò una distratta SEGA a decidere di affidare il porting di questo fondamentale gioco a un team esterno. I risultati, poco più che mediocri evidenziati da una demo presentata a un Tokyo Game Show, convinsero la SEGA a tornare sui propri passi e riaffidare lo sviluppo praticamente da zero a uno dei suoi migliori team interni. La leggenda vuole, che tale team per rispettare la data ultima di consegna, lavorò quasi 24 ore al giorno, sette giorni su sette... operazione infine per fortuna riuscita con successo, ma non senza qualche compromesso.

Andando con ordine, bisogna dire che i compromessi di cui sopra, fanno riferimento in primo luogo a evidenti problemi di bad clipping che, seppur mascherati ad hoc dalla tortuosità dei circuiti e talvolta dalla complicità della nebbia presente in alcuni circuiti, restano comunque abbastanza evidenti, e secondariamente a bruschi cali del frame rate che, passa repentinamente dai 60 frame per secondo a meno di 30 in prossimità di curve lente o in occasione di sovraffollamento automobilistico. Eppure, complice probabilmente la frenesia delle gare, e in primis la magia che accompagna questo gioco fin dal primo episodio, anche con queste piccole e grandi imperfezioni, Sega Rally 2 è riuscito a farsi una reputazione anche al di fuori delle sale, con questa conversione che, seppur non perfetta, ci ha permesso di usufruire di uno dei più massicci coin op del tempo, nella tranquillità di casa nostra e soprattutto senza l'assillo dei gettoni. Dove SR2 stravince rispetto alla controparte Arcade è sicuramente nella maggiore offerta di competizioni. Oltre alla classica modalità Arcade, rimasta tale e quale al coin op, è presente una modalità denominata 10 Year Championship, un Campionato diviso appunto in 10 sezioni, al termine di ognuna, in premio se si arriva primi, una vettura nuova da aggiungere al garage che, in questo modo porta il parco auto a ben 19 unità, contro le sole 3 del titolo precedente. Ogni decade è costituita da quattro percorsi scelti tra le tre varianti ciascuna dei sei percorsi principali: Desert, Mountain, Snowy, Riviera (unico circuito a presentate una variante unica), Muddy e infine Isle. Un totale di 16 piste da affrontare in condizioni climatiche differenti, nebbia, pioggia, neve, fango e circuiti cittadini e montuosi da percorrere di notte e di giorno, il tutto condito dalle scelte da prendere in base alle info pregara che, mostrano che tipo di fondo si andrà a incontrare, le condizioni meteo e di visibilità e se si correrà di notte o di giorno. Diventa quindi di fondamentale importanza la scelta degli pneumatici più adatti, e volendo essere veramente tecnici, il setup del volante e delle sospensioni. Modifiche reali che diversificano non di poco le prestazioni delle autovetture, dimostrazione lampante ne sono i tempi a fine gara che, possono variare anche di parecchi secondi rispetto alla stessa gara affrontata con diverso equipaggiamento o stesso equipaggiamento ma auto differente. Auto che, in base al modello possono avere trazione a quattro ruote motrici tipiche dei rally, ma anche posteriore con motore centrale come nel caso della Stratos o anteriore come per la Megane o la 306. Di diverso peso e potenza, finalmente auto realmente diversificate tra loro che, presentano ognuna le sue peculiarità e che bisogna imparare a gestire di volta in volta quasi da zero. Questa la vera spina dorsale del gioco, un Campionato per niente semplice da portare a termine e che, oltre a mettere in palio splendide vetture che vanno ad'affiancare le ormai mitiche, Lancia Delta HF, Toyota Celica e Lancia Stratos del primo Sega Rally, mostra varianti dei circuiti originali presenti nel coin op che, in diversi casi eguagliano e superano per complessità e fascino gli originali. Terminano la scelta di opzioni di gioco, la classica modalità Time Attack che, permette di correrre su qualunque circuito e con qualunque vettura presente nel nostro parco macchine in una semplice competizione al miglior tempo e una modalità per due giocatori in Split Screen che, causa i problemi sopra elencati non riesce purtroppo a dare il meglio di se, ma che si lascia comunque giocare, chiudendo un occhio o magari due, essendo in fondo l'unico modo per affrontare le gare in compagnia di un amico.

Analizzando il gioco sotto il profilo prettamente tecnico è bene dire che, per quanto afflitto da problemi dovuti a una programmazione prima approssimativa poi frettolosa, il rally di casa SEGA riesca comunque a fare tutt'oggi la sua gran bella figura. Circuiti e vetture sono modellati splendidamente, la schermata di gioco risulta essere nitida e brillante come solo la scheda Naomi era capace di fare. L'attenzione al dettaglio è quasi maniacale, le auto linde e pinte alla partenza si sporcano progressivamente arrivando a fine gara, gli equipaggiamenti sono differenti a seconda del circuito, bellissimi quelli desertici con tanto di griglie davanti ai fanali e pneumatici di scorta sopra il tetto, che fanno tanto Parigi Dakar, pneumatici di larghezza differente in base al fondo stradale, flash che si illuminano al nostro passaggio e fan che talvolta invadono il circuito. Attraversamento nel bel mezzo della gara da parte di animali di vario genere, tachimetri differenti per ogni vettura, e tanti altri piccoli tocchi di classe. Impossibile infine, non rimanere affascinati dalle brusche fiammate rilasciate dai tubi di scappamento o dalle magnifiche rifrazioni del paesaggio sulle superfici vetrate, completamente trasparenti con tanto di pneumatico di scorta e pilota in bella vista, senz'altro la prima cosa a lasciarmi a bocca aperta nel lontano '99 quando misi le mani sul gioco. Anche sotto il profilo sonoro si raggiunge quasi l'eccellenza con effetti da vero rally, quali stridii delle gomme, degli ammortizzatori e borbottii vari dei gas di scarico, rumorio della folla ecc... voce del navigatore a scelta tra maschile e femminile e non sono certo da meno le tracce audio, splendide e anche superiori a quelle già ottime del primo capitolo, tracce come Soul on Desert o Euro Fight che tutt'ora ascolto nel mio lettore mp3. Concludono il pacchetto, i meravigliosi replay post gara che, mostrano tutti quei particolari e quelle finezze di vetture e tracciati che, per forza di cose non può essere possibile apprezzare appieno durante le gare, replay degni di salvataggio su memory card, per essere visti e rivisti mille volte. Ma cosa sarebbe un gioco di rally senza una giocabilità degna di questo nome? Per fortuna anche sotto questo aspetto il Rally di casa SEGA non delude e rende onore al suo nome, riuscendo senza problemi a evolvere il modello di guida del suo illustre predecessore senza tuttavia rivoluzionarlo. La giocabilità, anche grazie all'ottimo uso del joypad del Dreamcast che, viene completamente sfruttato sia nei tasti digitali che analogici, restituisce una manovrabilità praticamente perfetta che, viene superata solo dall'uso di un eventuale volante, scelta quest'ultima comunque non indispensabile come in altri giochi, per apprezzarne appieno lo spirito. Un gioco infine dalla longevità invidiabile, già dura terminare la semplice sezione Arcade al primo posto, diventa una vera impresa completare il Campionato dei 10 anni, ma grazie all'ineguagliato divertimento che il titolo trasmette al giocatore, staccarsene prima di aver praticamente consumato il disco diventa un impresa ardua e la noia una illustre sconosciuta. Unico e ancora insuperato, nel suo genere resta un autentico must. Alla prossima.

Conclusioni finali
Un titolo che, per quanto non esente da difetti merita a mio avviso lo status di Killer Application e che qualunque possessore della bianca console SEGA dovrebbe avere. Un vero peccato pensare che, con una programmazione più oculata avrebbe potuto essere un vero e proprio arcade perfect, i successivi porting tra gli altri di: Virtua Striker 2 o F355 Challenge, hanno mostrato cosa fosse realmente capace di fare il Dreamcast se ben sfruttato, poco male comunque, dato che SR2 resta nel suo settore ancora il massimo, superando per immediatezza e fascino anche il seguito, realizzato per piattaforme nextgen.

Pro
Grafica e sonoro su altissimi livelli
Divertente e immediato come da tradizione
Longevità invidiabile
Contro
Qualche pecca evitabile in fase di programmazione

Eikichi "Oni" Onizuka

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Grafica 96%
Sonoro 96%
Giocabilità 97%
Longevità 92%
Globale 95%



Sistema Dreamcast
Genere Rally arcade
Sviluppo SEGA
Anno 1999
Giocatori 1/2


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Sega Rally 2 "Euro Fight"