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Rambo III

Come il titolo lascia facilmente intuire, abbiamo davanti il videogioco ufficiale del terzo film sul berretto verde più famoso del cinema. Rambo III per Mega Drive, nel marasma di produzioni dedicate al brand, è un gioco del tutto originale, non essendo, ne una conversione da arcade, dove Rambo III è impostato con visuale in terza persona e un massiccio uso di sprite scaling, ne tantomeno trova elementi comuni con l'omonima versione 8 bit. I due Rambo presenti sul Master System, il primo, datato 1986 e intitolato Secret Command, è un gioco chiaramente ispirato al famosissimo Commando, con cui ne condivide la struttura di gioco, il secondo, ispirato al terzo film e chiamato appunto, Rambo III (1988), è invece addirittura uno sparatutto per pistola, stile Operation Wolf. Questo per Mega Drive, di fatto, ha più punti in comune con le versioni per i computer 8 e 16 bit di Commodore e Atari, mantenendo comunque diverse differenze. In questa avventura per il 16 bit Sega, John Rambo gode di una visuale dall'alto, che ricorda molto il Mercs di Capcom, ma qui il personaggio è inquadrato più lateralmente, in ogni caso, resta invariata la libertà di sparo e di movimento a 360 gradi. Attraverso sei lunghi livelli, ambientati in giungle o basi militari, Rambo dovrà farsi largo tra schiere infinite di nemici, alla ricerca di vari prigionieri, liberati i quali si avrà via libera al livello seguente, fino a trovare il prigioniero più importante e scopo del gioco, il colonnello Trautman. Le armi di cui si dispone sono quattro, il mitra, arma principale e dotata di munizioni infinite, e in aggiunta, il pugnale, l'arco a frecce esplosive, reso celebre già dal secondo film e le bombe a tempo, indispensabili queste ultime, per abbattere le torrette e alcune pareti, che ci bloccheranno la strada negli stage avanzati. Sia l'arco che le bombe sono in quantità limitata e vanno incrementate facendo incetta dei "regali" che ci vengono donati dai nemici abbattuti. L'avventura non è particolarmente lunga, anche se è da dire, il gioco qui esaminato è tutt'altro che facile, ma fa parte di quel genere di titoli che, una volta assimilati diventano quasi elementari. Per rendere l'idea, basta pensare che, sul tubo c'è un video che, mostra come sia possibile terminarlo, al livello massimo di difficoltà e con l'uso di una sola vita, in poco più di 9 minuti e mezzo. Certo, evitando il più possibile gli scontri e conoscendo a memoria tutti gli ambienti, ma di sicuro, anche volendocisi dedicare con un pò di attenzione in più, al massimo in trenta minuti lo si porta tranquillamente a termine. Da segnalare poi, il cambio di prospettiva che, entra in gioco durante lo scontro con i boss di fine livello. Qui con una ben più spettacolare e cinematografica (dato che parliamo di Rambo) visuale in terza persona, abbiamo la sola mobilità laterale e in una sorta di, spara e nasconditi, muniti del solo arco, dobbiamo abbattere l'enorme elicottero, protagonista anche nel film e il carro armato, a volte da soli, a volte in due contro di noi. Questi scontri, rappresentano una divertente alternativa alle fasi di gioco normali, peccato siano brevissime. Per abbattere l'elicottero, basta una sola freccia caricata al massimo, due per il carro. Se si è sufficientemente rapidi, oltre che precisi, in meno di dieci secondi li si mette fuori combattimento. Insomma, in tempi in cui ogni gioco nuovo bisognava sudarselo, almeno per me era così, Rambo non brillava certo per longevità. Per di più, difficilmente invoglia alla rigiocabilità. Una volta finito lo si riponeva tranquillamente sullo scaffale.

Graficamente è lampante il fatto che, questa cartuccia rappresenti la prima ondata per l'allora nuova console della Sega. Fa un certo effetto pensare che oramai le decadi dalla sua uscita, siano oltre due, sembra ieri che ci giocavo sul mio Mega Drive... eppure è così. Grafica pulita, dettagliata e colorata il giusto, per far si che, non lo si confonda con un gioco da 8 bit, ma niente che faccia gridare al miracolo. Colori pochini ma scelti adeguatamente, e presenza di rallentamenti nelle fasi più concitate. Sotto il profilo audio, magari siamo messi un pelino meglio, musiche abbastanza avvincenti, di quelle che ti restano in testa, i classici motivetti semplici ma riusciti, e effetti fintissimi, ma potenti. Il meglio lo offre sicuramente sotto il lato della pura giocabilità, dove Rambo dimostra un certo mestiere in fase di programmazione. I controlli sono elementari ma molto ben calibrati, si prende la mano sin dalle prime partite, richiede giusto un minimo di pratica la gestione delle armi, specie nei momenti più incasinati. Del resto, la tipologia di gioco è quella che è, non serve di certo un grande dispiego di materia grigia, anche se, le fasi di liberazione dei prigionieri, prima che si siano memorizzate le posizioni delle varie celle, richiede un certo impegno emotivo. In parole povere, un giochino semplice semplice, ma sicuramente ben riuscito. Alla prossima.

Conclusioni finali
Una cartuccia che, non mi sento di consigliare a tutti gli amanti del retrogame. Fanno abbastanza sorridere certi commenti che, si trovano sui video di youtube, dove alcuni indicano questo Rambo III tra i migliori titoli per Mega Drive. Di sicuro è un gioco che, anche se per breve tempo, si lascia giocare e apprezzare. La scelta stilistica, di non basare le sue fortune sulla spettacolarità grafica, quanto sul puro divertimento e l'immediatezza, ha fatto si che, il processo di invecchiamento sia stato più indolore rispetto a giochi dal pedigree sicuramente più illustre. Consigliato, a chi lo ha apprezzato ai suoi tempi e ha voglia, di trascorrere qualche ora in compagnia dei mitici giochi a 16 bit. Per tutti gli altri, un gioco trascurabile, i capolavori da avere assolutamente per questa console, sono ben altri.

Pro
La classica giocabilità di un tempo
Contro
Troppo breve e non invoglia la rigiocabilità


Eikichi "Oni" Onizuka

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Grafica 70%
Sonoro 80%
Giocabilità 85%
Longevità 70%
Globale 76%



Sistema Mega Drive
Genere Sparatutto
Sviluppo SEGA
Anno 1989
Giocatori 1


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