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Final Fight

PowerGame sono i capolavori imperdibili Un Ex Wrestler diventato sindaco, nel 1989 era un'ipotesi probabilmente ritenuta fantascientifica almeno quanto una scimmia che risolve il cubo di Rubik, eppure ad'oggi con uno Schwarzy governatore della California, possiamo dire che la Capcom anche in questo ci aveva visto lungo... Scherzi a parte, Final Fight nella sua indimenticabile intro mostra appunto il sindaco Haggar alle prese con il rapimento della bella figlia ad'opera dell'organizzazione criminale Mad Gear, capeggiata dal crudele Belger, al quale Haggar in veste di sindaco deve evidentemente aver negato dei servigi. Ad aiutare il primo cittadino che per l'occasione sveste i panni istituzionali, rispolverando il suo repertorio da lottatore, arrivano il fidanzato della figlia, tale Cody e il suo migliore amico Guy, che improvvisatisi vigilanti decidono di fare a meno della legge facendosi giustizia da soli.

Terminato il breve cappello che serviva unicamente a illustrare la pur esile trama, non che comunque in questo genere di giochi la stessa sia fondamentale... vado a parlarvi di una delle pietre miliari della storia videoludica, uno di quei giochi, e sono pochi a potersene vantare, che hanno fatto storia e rimarranno nella storia. Per quanto palesemente ispirato al mitico e indimenticato Double Dragon, il titolo Capcom lo surclassa sotto tutti i punti di vista ridefinendo un genere, quello del picchiaduro a scorrimento, che nei due anni successivi dall'uscita delle avventure di Billy e Jimmy Lee, non aveva detto poi grandi cose. Pochi i titoli usciti dall '87 all '89 e ancora meno quelli degni di nota, un Crime Fighters di Konami ancora troppo acerbo e che avrebbe raggiunto la giusta maturazione solo con l'episodio successivo, Vigilante e Dragon Ninja, ottimi titoli per carità, ma non propriamente picchiaduro a scorrimento come il qui recensito, e un quasi contemporaneo Golden Axe, datato anch esso '89, che facendosi forte di atmosfere fantasy e suggestioni del tutto diverse, intraprende un cammino che non lo mette in diretta concorrenza con il titolone Capcom, grazie al quale il genere dei picchiaduro a scorrimento visse il suo periodo d'oro nel decennio successivo, perdendosi poi per strada, un pò a causa dei limiti intrinsechi del genere un pò perchè il videogioco, a torto o a ragione, decise di andare verso altre strade...

Da rappresentante numero uno della categoria, si potrebbe tranquillamente affermare che giocato Final Fight hai giocato tutto. Affermazione che potrebbe sembrare azzardata oltre che stupida, perchè privarsi di tanti e tanti altri titoli degni di nota... ma che vuole semplicemente simboleggiare come questo gioco rappresenti la summa di quanto si vedrà negli anni successivi nei titoli dello stesso genere. Tutto quello che andremo ad affrontare, ambientazioni, situazioni di gioco, modi di affrontare le stesse, nemici e caratterizzazione di questi ultimi, tutto sarà riciclato fino allo sfinimento nei vari cloni che cercheranno, a volte riuscendoci, a volte fallendo clamorosamente, di ripetere l'incredibile successo ottenuto dal picchiaduro di Haggar, Cody e Guy. Un trio di personaggi ben assortiti e ben diversificati tra loro, sono le nostre armi contro l'intera organizazzione criminale della Mad Gear, Haggar da buon ex wrestler, è lento e potente con una predilezione per le proiezioni, Cody classica via di mezzo nonchè belloccio della situazione grazie al suo ciuffo alla Bobby Solo (...) rappresenta lo street fighter puro, bilanciato in tutto quindi adatto in ogni situazione e infine Guy, il migliore del trio a mio parere, esperto di arti marziali, veloce ma meno potente dei soci. I tre attraverso la città di Metro City, classicissima metropoli devastata dalla criminalità e divisa in più settori (sei in tutto) che spaziano dai sobborghi alla metropolitana, all'immancabile fabbrica e agli altrettanto immancabili ascensori, fino al duello finale nell'immancabile (...) palazzo del capo dell'organizzazione, perdonatemi i troppi "immancabile" ma sono voluti, per far capire una volta di più, se fosse necessario, quanto questo gioco sia stato copiato, negli anni a seguire sotto tutti i punti di vista. A cercare di fermare l'intrepido trio, una serie interminabile di brutti ceffi comandati dal classico boss di fine livello, cattivissimo e resistentissimo come vuole la tradizione. I nemici che andremo via via ad'affrontare sarebbero tutti dal primo all'ultimo degni almeno di una citazione per quanto sono ben caratterizzati, ritroviamo punk, classici bulli da strada, esperti di arti marziali, mercenari, giganti ispirati ai miti del wrestling di quei tempi, impossibile non riconoscere in Andore, il mitico Andrè the Giant, nel poliziotto Edy E., Big Boss Man o in Abigail, l'Animal dei Legion of Doom, e non manca di certo il gentil sesso grazie alle bellissime Poison e Roxy, svestitissime e cattivissime regine sadomaso che per quanto facciano ben poco male, riescono comunque a vivacizzare non poco l'arena di combattimento grazie ai loro rotondissimi pixel... Due soli pulsanti saranno quelli richiesti, oltre allo stick, per muovere i nostri sullo schermo, uno per i pugni uno per il salto, che se combinati, come da tradizione danno seguito a una serie di azioni più o meno devastanti. Non manca la possiblità di usare armi, poche per la verità e il più delle volte quasi più dannose che utili, come spranghe, katane o pugnali che troveremo per strada unitamente a oggetti preziosi utili ad aumentare lo score e a ben più importanti manicaretti culinari vari, come pizze, panini o polli allo spiedo, che risaneranno anche completamente la nostra barra energetica, che in questo gioco dura meno di un pieno di benzina in una fuoriserie.

Tecnicamente Final Fight è ancora uno spettacolo, la mitica CPS, l'immortale scheda che diede i natali anche a un certo Street Fighter II... restituisce sprite belli grossi, superbamente animati, un esempio per tutti: date un occhiata alle già citate Poison e Roxy che quando le prendono sembrano sempre lì lì per perdere la maglietta... e colorati magistralmente, oltre che fondali dettagliati e profondi che ben ci fanno calare nell'atmosfera del gioco. Il sonoro presenta effetti nella media e musiche che spaziano dall'eccellenza di un paio di tracce, il tema principale è certamente tra queste, alla mediocrità, senza vie di mezzo, risultando quindi nel complesso soltanto discreto. A farla da padrone è la giocabilità, vero punto di forza del gioco, che, comunque vissuta col senno di poi e soprattutto dopo aver provato decisamente di meglio, dimostra tutti quelli che erano i limiti di un'architettura ancora da approfondire e che, avrebbe trovato compimento oltre che nei vari The Punisher o Cadillacs and Dinosaurs, sempre di casa Capcom, in quello che è per me il vero erede spirituale di questa saga, lo Streets of Rage di SEGA che, con il secondo capitolo in particolare (Streets of Rage II), avrebbe scritto l'epitaffio definitivo sul genere dei picchiaduro a scorrimento che, da lì in poi, avrebbero avuto ben poco altro da dire. Alla prossima.

Conclusioni finali
Un gioco mitico per quanto non esente da difetti, uno per tutti l'altissima difficoltà, che in alcuni punti rasenta la frustrazione, costringendo il giocatore, ai tempi delle salette almeno, a veri salassi monetari... difetti poi in parte riveduti e corretti nelle varie e più o meno riuscite release casalinghe. Se ne ricordano ottime conversioni sul 16Bit Nintendo oltre che sul MegaCD SEGA, per quanto la conversione migliore, un arcade perfect praticamente, risulti essere quella per lo sconosciuto (qui in occidente) computer X68000 di Sharp. Come da prassi per i titoli di questo genere, il divertimento già alto in single player, aumenta esponenzialmente in presenza di un secondo giocatore, se possibile quindi il consiglio è di procurarvi un compagno se volete assaporare la vera essenza di Final Fight.

Pro
Atmosfera e caratterizzazione dei personaggi ottime
Tecnicamente ineccepibile
Contro
A tratti frustrante
Qualche traccia audio scarsina


Eikichi "Oni" Onizuka

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Galleria di immagini extra

Grafica 95%
Sonoro 87%
Giocabilità 94%
Longevità 91%
Globale 92%

Sistema Coin Op
Genere Picchiaduro a scorrimento
Sviluppo Capcom
Anno 1989
Giocatori 1/2


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Final Fight "1st Stage"