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Double Dragon

Hai fatto 50.000 al doppio drago ??? Ma come hai fatto a fare 50.000 al doppio drago... Chi non ricorda questa frase probabilmente non ha mai avuto il piacere di vedere quella perla cinematografica (si fa per dire ovvio...) che risponde al nome di: Il piccolo grande mago dei videogames, per anni vero e proprio portabandiera di una generazione di videogiocatori. Double Dragon rappresenta per moltissimi di noi over 25 uno dei ricordi più nitidi delle tantissime afose giornate estive, troppo calde per tirare calci a un pallone o per scorazzare in bici e passate quindi in una delle tante salette che ai tempi erano davvero un pò dapertutto... decisamente altri tempi.

Sviluppato e messo sul mercato da Technos nel 1987 (praticamente ne ricorre il ventennale quest'anno e nessuno lo festeggia, bah...), Double Dragon è un picchiaduro a scorrimento per due giocatori dall'impostazione semplice e al tempo stesso geniale. La storia vedeva due fratelli esperti di arti marziali, Billy e Jimmy Lee intenti a battere le strade di una metropoli super malfamata alla ricerca dei rapitori della loro bella, tutto qui il pretesto per menare le mani attraverso quattro lunghi stage che spaziano dai vicoli di città, a fabbriche abbandonate, a intricate foreste, fino al prevedibile scontro nel palazzo del malvagio boss. Le novità e le idee presentate da questo gioco furono tali e tante da settare per sempre nuovi standard per il genere e non è un caso se di li a poco le imitazioni cominciarono a fioccare, rendendo per diversi anni, fino all'uscita di Street Fighter II per la precisione, il genere dei picchiaduro a scorrimento uno dei più prolifici e amati in assoluto dai fan Tra i "cloni" più famosi impossibile non citare il mitico Final Fight di Capcom, capolavoro anch'esso certo, ma che davvero tanta tanta ispirazione ha tratto dal picchiaduro Technos... Basta menzionare i fondali dotati di profondità, con la possibilità quindi di non limitarsi al solo spostamento laterale, o l'interattività data dalla possibilità di raccogliere e usare oggetti trovati lungo il cammino, per non parlare della possibile cooperazione con il secondo giocatore (quando presente) tutte cose viste in Double Dragon per la prima volta, per avere anche solo un idea di quanto abbia significato questo gioco per il settore.

Di fronte a tanta innovazione gli aspetti che poi per primi saltano all'occhio quando ci si avvicina ad'un nuovo coin op, ovvero, grafica e sonoro comunque di certo non deficitavano, settando anzi anch'essi nuovi standard qualitativi. La grafica pulita e nitida presenta sprite di media grandezza disegnati e animati più che egregiamente, decisamente da antologia sono le facce di certi scagnozzi, come dimenticare per esempio il clone del Mr.T dell'A-Team che distruggendo una parete faceva senza tanti complimenti il suo ingresso nel mondo dei videogiochi. Unico neo, proprio a voler cercare il pelo nell'uovo, è una certa monotonia degli sprite avversari, che a ben vedere sono sempre i soliti cinque o sei, solo modificati talvolta nel colore della pelle o dei vestiti per renderli meno monotoni, lo stesso Mr.T per esempio è presentato in ben tre varianti differenti, compreso un verde Hulk davvero kitch, ma questa "mancanza" c'è da dirlo, era ai tempi all'ordine del giorno, i limiti delle schede arcade erano questi e i miracoli non li può fare davvero nessuno... cloni a parte comunque gli sgherri visti in Double Dragon rappresentano tutt'ora quanto di meglio visto sulla feccia cittadina anni '80 in un videogame, con il solo Final Fight e la sua ciurmaglia di "bravi ragazzi" a tenergli in parte testa. Piuttosto riusciti tutti gli sprite avversari, sono sicuramente degni di nota i nostri cloni, ovvero personaggi del tutto simili fisicamente ai nostri Billy e Jimmy e che per di più ne imitavano gran parte delle movenze, e sicuramente vanno citate le donne armate di frustino, bionde e iper cotonate, come andava ai tempi, strette in attillatissime tutine viola, vere e proprie regine sadomaso, anch'esse inutile dirlo, novità assoluta nel genere e straimitate nei picchiaduro a venire. Sul fronte sonoro abbiamo musiche che semplicemente hanno fatto storia, indimenticabile la traccia che apre il primo stage che parte appena si alza il garage e ne fuoriescono i due protagonisti, e effetti sonori potenti e credibili. La giocabilità è sicuramente l'aspetto meno curato di questo splendido picchiaduro, sebbene i nostri Billy e Jimmy, con i tre tasti a disposizione, rispettivamente per pugni, calci e salto, possano con determinate combinazioni fare quasi di tutto, dalle proiezioni, al semplice pestaggio, alle testate e alle gomitate, senza dimenticare la possibilità di usare fruste, mazze da baseball, pugnali e barili da lanciare... per una sommaria calibrazione della difficoltà rendeva l'avventura quasi impossibile usando le mosse diciamo "tradizionali" e fin troppo facile usando il trucchetto della gomitata, una volta capita la gabola e con il giusto tempismo era infatti fin troppo facile sbarazzarsi di qualunque avversario ci si parasse davanti. Ricordo ancora benissimo quando nell '87 riuscivo a vedere si e no il secondo stage di questo gioco, ritendolo quindi molto molto difficile e accumulando di conseguenza una certa antipatia nei suoi confronti, per poi trovarmi davanti giocatori sicuramente più sgamati che con una sola monetina lo terminavano senza troppe difficoltà. Tra le tante innovazioni va sicuramente citato il palazzo dello stage finale, denso di trappole in alcuni casi davvero toste da sorpassare e dove la gomitata questa volta non può essere d'aiuto... e con un boss finale che fregandosene altamente delle arti marziali si presentava armato di un micidiale mitra... oltre alla grande idea di mettere i fratelli uno contro l'altro (quando si giocava in doppio) dato che a boss eliminato dovevano lottare tra di loro prima di mettere le mani sulla pupa.

Naturalmente tanta magnificenza non poteva non far desiderare ai videogiocatori del tempo di averne una versione casalinga, conversioni che chiaramente non si fecero attendere e che anzi coprirono la quasi totalità dei sistemi del periodo. Ma come prevedibile, gran parte di queste erano solo pallidissime imitazioni dell'originale, sfiorando in certi casi come per le versioni Amiga e PC, l'orrido e il ridicolo... degne di nota sono invece le conversioni per gli 8bit SEGA e Nintendo, dove per Master System si assisteva a una riproduzione fedele, limiti della console permettendo certo, delle meccaniche del coin op, su NES si aveva una totale rilettura del gioco originale, con stage e avversari ridisegnati e risistemati in maniera differente, per utilizzare al meglio le risorse della macchina ospitante e furbescamente evitando scomodi paragoni con l'arcade originale. Opera questa di Nintendo che avrà risultati ancora migliori con la conversione del secondo episodio, anch'esso pesantemente rivisto tanto da poter essere considerato un remake più che una semplice conversione e sotto certi punti di vista forse anche migliore del coin op stesso, sicuramente degno di nota per la genialità dimostrata dai programmatori nello sfruttare a proprio vantaggio quelli che per molti altri erano semplici limiti hardware... Ma la palma di conversione più fedele, fedele ma non perfetta chiariamo, spetta certamente al Mega Drive che per mano di Accolade ben 5 anni dopo (1992), decisamente troppo tardi per una macchina che aveva già saggiato un certo Streets of Rage... presenta una conversione davvero fedele del coin op che deficitava più che altro nella sola palette grafica. Un picchiaduro certamente da provare per chiunque non lo avesse ancora fatto, data la quasi impossibilità di mettere le mani sulla scheda arcade, l'emulazione tramite MAME resta l'unica strada perseguibile, ma fossi in voi darei anche un occhiata alle versioni NES, se non altro per provare il gioco sotto differenti punti di vista, in entrambi i casi ne vale decisamente la pena. Alla prossima.

Conclusioni finali
Un autentica pietra miliare nella storia del videogioco, forse negli anni fin troppo offuscata dai successi Capcom ma meritevole senza dubbio di avere un posto nell'olimpo delle migliori produzioni arcade di sempre.

Pro
Grande impatto audio visivo
Ha fatto la storia degli arcade
Contro
Sistema di controlo e giocabilità rivedibili


Eikichi "Oni" Onizuka

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Galleria di immagini extra

Grafica 85%
Sonoro 85%
Giocabilità 80%
Longevità 80%
Globale 83%



Sistema Coin Op
Genere Picchiaduro a scorrimento orizzontale
Sviluppo Technos
Anno 1987
Giocatori 1/2


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Double Dragon "1st Stage"