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Arnold Palmer Tournament Golf

Golf e videogames sono da anni buoni compagni di avventura. Non esiste praticamente console da gioco o computer, che nella propria ludoteca, non contenga almeno un gioco dedicato a questo sport. I titoli degni di nota, non sono poi tantissimi, e si dividono tra simulazioni, o pseudo tali, e giochi dallo stile, prettamente arcade. Personalmente mi sono innamorato di questo sport, a parte grazie alla serie anime, Lotti, con l'indimenticato Leaderboard (1987) giocato sul mitico Commodore 64. Da allora, le produzioni per sistemi domestici e da sala giochi, sono state tante, in questo caso desidero parlarvi, di un ottimo arcade per la console Mega Drive. Apparso nel lontanissimo 1989, Arnold Palmer Tournament Golf, è in pratica uno dei primissimi giochi per il 16 bit Sega, a vedere la luce in Occidente, ricordo che la console venne lanciata sul territorio Nipponico nel 1988, ma in Occidente e precisamente negli States, arrivò solo un anno dopo. Non per questo, ci troviamo di fronte un gioco scadente sotto l'aspetto tecnico, ma anzi, come vedremo nel corso dell'articolo, a mio modo di vedere, questo è il migliore esponente del genere arcade, su questa console e in ogni caso uno dei migliori, se non il migliore nel panorama 16 bit.

Le opzioni di gioco sono più meno classiche, la fondamentale pratica, utile per familiarizzare con i comandi di gioco, una serie di match uno contro uno, da affrontare contro la cpu, o contro avversari umani, ma la vera anima della cartuccia, è il Torneo. Tre percorsi, Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone, da affrontare più volte, per un totale di 12 competizioni, con l'obbiettivo finale, di arrivare al primo posto nel ranking mondiale. Alla fine di ogni torneo, c'è un premio in denaro, se si arriva primi, si viene omaggiati di un set di mazze più performante, sono tre in totale, e qualificandosi tra i primi, verranno migliorate le caratteristiche base di abilità e potenza del nostro golfista, al fine di riuscire meglio nei tiri difficili e di coprire sempre più yards con la pallina. La schermata di gioco è quasi fissa e senza troppi fronzoli, ma decisamente funzionale e molto ben disegnata. Sulla sinistra, c'è una vista aerea del percorso, che zooma poi sul green quando ci si arriva. Sulla destra, il nostro atleta, e le varie informazioni fondamentali per realizzare al meglio la battuta. Direzione del vento, distanza dalla buca, posizione dei piedi, utile per fare tiri a effetto, e naturalmente mazza (o bastone), al momento in uso. Un primo appunto che, bisogna muovere al gioco, è quello di non aver inserito nelle info sullo schermo, la distanza mediamente coperta dai nostri bastoni, ma averla segnalata unicamente sul libretto di istruzioni, che, quindi per buona parte delle prime partite, andrà tenuto aperto e sempre pronto alla consultazione. Sarà poi fondamentale, come del resto nel vero golf giocato, tenere presente che la distanza coperta dalla pallina, va in contro a molte variabili, prima di tutte quella rappresentata dal vento. Vento che, può essere forte, fortissimo e anche assente del tutto, in questi casi e specialmente nelle buche corte, da tre tiri, se si è particolarmente abili nel calcolare bene la distanza, non sarà poi tanto difficile far buca con un colpo solo. Nel golf il punteggio è al contrario, meno punti hai meglio è, in poche parole, se una buca richiede cinque, quattro o tre colpi (par), per vincere bisogna farne almeno uno di meno, un birdie, due meno, eagle, tre meno, il rarissimo albatross e scendere così sotto il par a seconda di quanti tiri si è risparmiati. All'inizio, specialmente se si è completamente all'asciutto, delle regole base di questo sport, potrebbe sembrare tutto molto complicato, certe buche potrebbero mettere a dura prova i vostri nervi, le condizioni di vento molto forte, finire con la pallina in acqua, nei cespugli, nei bunker di sabbia o anche proprio davanti un bell'albero che, ci impedisce un tiro pulito, sono tutte condizioni che, sovente capiteranno in questo gioco, almeno finchè non capirete come evitarle. Con la pratica apparirà tutto molto più facile, per assurdo, e questa è la seconda critica che muovo al gioco, il caddy, ovvero il vostro assistente, migliorerà di livello al pari delle vostre abilità, cominciando a dare consigli sempre più utili al fine di realizzare la battuta eccellente. A quanto dista il bunker sulla destra o sulla sinistra, il corso d'acqua, quale mazza sarebbe meglio usare e così via... in pratica quando vi sarete fatti un sedere quadrato, avrete imparato a memoria la distanza coperta da ogni bastone, avrete imparato a calcolare il vento e a evitare gli ostacoli, arriverà il vostro assistente a dirvi quello che, col sudore della fronte, avrete faticosamente acquisito. Altra cosa che, mi ha fatto storcere un pò il naso, l'aumento della caratteristica della forza, fondamentale per fare più metri con la pallina e puntare quindi a fare sempre più colpi in meno, rende quasi inutile con l'avanzare del gioco, la guida sul libretto, dato che a quel punto il nostro golfista, sarà capace di fare sempre tot yards in più per colpo, rispetto a quelle previste. In pratica, è un gioco che richiede molta partica, scusate il gioco di parole ma è così. C'è da dire che il tutto, sarà solamente un piacere, se amate il golf, amerete questo gioco e quindi passarci ore e ore verrà da se. Preciso che, la cartuccia utilizza il pessimo sitema password già visto in altri giochi dello stesso periodo (Super Monaco GP, Super Hang On ecc...), a base di infiniti caratteri alfabetici, maiuscoli e minuscoli, da annotare in modo certosino, per tornare laddove si era rimasti, dato che questo non è certo il tipo di gioco che si termina in poche ore.

Concentrandosi un attimo sul lato tecnico, questo golf, come detto è di chiaro stampo arcade, per quanto non lesini una certa componente simulativa. A ben vedere, lo svolgere del gioco è totalmente simulativo, le differenze rispetto alla serie PGA di Electronics Arts, vanno ricercate per lo più, nell'assenza totale di licenze, per golfisti e percorsi, alla scarsezza degli stessi, solo tre sono effettivamente pochini e alla lunga potrebbero diventare noiosi, e nella rappresentazione del percorso e delle buche, che, non fanno ricorso a nessuna tecnica 3D, ma solo al classicissimo bitmap. La visuale, è di spalle al golfista per tutto il gioco e muta in veduta dall'alto, solo quando si arriva sul green. I Green sono infine sviluppati al massimo su due livelli, e per segnalare la pendenza, sono presenti dei segni sull'erba al momento del tiro, che, vanno chiaramente interpretati. La stessa tecnica della battuta, è di chiaro stampo arcade, servono tre tocchi per eseguire il tiro. Con il primo salgono due linee insieme, con il secondo si blocca la linea sulla sinistra che indica la potenza, con il terzo, quella sulla destra che indica all'interno di una striscia verde, il punto, in alto o in basso, in cui colpiremo la pallina. In alto per alzare il tiro in modo da evitare ostacoli vicini, come possono essere alberi, o per sfruttare il vento forte e far fare più metri alla pallina. In basso, per evitare l'influenza del vento o per far rimbalzare la pallina meno possibile. Andate comunque fuori dal verde, e ciccherete la battuta, un tiro perso e un colpo in più sul par, idem se finite in acqua o nei cespugli, bisognerà chiedere il drop, e perdere un tiro. Fondamentale allo svolgere del gioco, sarà la consultazione tramite tasto C, della conformazione del green. Info questa, richiamabile in qualsiasi momento, allo stesso modo dei consigli del caddy. L'accompagnamento sonoro è composto da quattro tracce musicali tutte molto gradevoli e similari come sound a quelle di Out Run, decisamente estive e rilassanti, tracce, che è comunque possibile eliminare del tutto, allo stesso modo per gli effetti sonori come gli applausi a fine buca. Una piccola curiosità è rappresentata dalla mascotte del gioco, ovvero la navicella di Fantasy Zone, sparatutto fantastico di Sega, inserito come minigioco extra. Basta fare cento colpi a vuoto nella stessa buca, per visualizzarlo.

In definitiva, considerando la concorrenza, su Mega Drive per me questo gioco è il massimo parlando di Golf. L'unica alternativa valida è la serie PGA, che io comunque non ho mai particolramente apprezzato, e fatto da non sottovalutare, appartiene al genere prettamente simulativo. Mega Drive a parte, io di giochi di golf ne ho visti e giocati tanti, e personalmente a parte il grandissimo Neo Turf Masters di Nazca, ritengo Arnold Palmer, uno dei migliori giochi di Golf arcade mai prodotti, su qualsivoglia sitema da gioco. Ancor di più, fa effetto pensare a quanti anni fa è stato sviluppato. Solo due anni dopo il Leaderboard per C64 e ben sette anni prima del golf Nazca, che a vederlo bene, sembra poi nient'altro, che una versione potenziata e aggiornata, del titolo qui recensito. Condividendone, stile, impostazione grafica e di gioco. Alla prossima.

Conclusioni finali
E' una cartuccia abbordabilissima, la si trova senza problemi e a prezzi ridicoli, e al pari del gioco SNK, non risente minimanente degli anni passati, essendo ancora pienamente giocabile e apprezzabile, vuoi per lo stile arcade che lo contraddistingue, che per la bella grafica, semplice e senza orpelli, ma ancora capace di fare la sua figura.

Pro
Grafica nitida e dettagliata
Immediato e divertente come un Coin Op
Contro
Deve piacerti il Golf, altrimenti risulterebbe infinitamente noioso


Eikichi "Oni" Onizuka

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Grafica 80%
Sonoro 80%
Giocabilità 85%
Longevità 85%
Globale 83%



Sistema Mega Drive
Genere Sport
Sviluppo SEGA
Anno 1989
Giocatori 1/2


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