Videogiocatori per Passione
Aliens

Di questi tempi, siamo sempre più abituati a film che sembrano videogiochi e viceversa, la corsa che i videogiochi facevano dietro al mondo del cinema, è finita da tempo e ora è il cinema che spesso prende spunto da questi ultimi, sia per idee che per tecniche visive. Ai tempi di Aliens Scontro Finale, uscito nelle sale a fine 1986, i videogiochi almeno nelle nostre case, potevano solo sognare di replicare quanto visto sul grande schermo, eppure, ci provavano lo stesso, spesso con risultati molto deludenti. I Tie-in (giochi ispirati a film), nel periodo 8 e 16 bit, avevano la palma d'oro di produzioni spazzatura... e raramente contraddicevano questo triste primato. Lo stesso successe per i videogiochi ispirati a questa mitica pellicola di James Cameron, film semplicemente troppo avanti in tutti i sensi, come del resto, tutti i film di Cameron sono stati alla loro uscita, basti pensare al primo Terminator (1984), Aliens (1986), Terminator 2 (1991) e al recentissimo Avatar. Tutte le volte il buon James ha lasciato spettatori e addetti ai lavori, a bocca aperta davanti ad'effetti speciali, troppo, troppo speciali. Dicevo, che anche in questo caso le software house ci provarono a trasporre il film su console e home computer, ci furono Aliens per Commodore64, Spectrum, VCS e il computer nipponico MSX tra le altre, ma sempre con scarsissimi risultati. Era davvero troppo presto per le tecnologie ludiche di allora, soprattutto in ambito casalingo, riproporre in modo convincente certi film. Ci pensò la Konami tre anni abbondanti dopo e solo in Arcade, con questo sparatutto a scorrimento dotato di profondità, per uno o due giocatori.

A partire da una buonissima presentazione, coadiuvata da alcuni fotogrammi originali del film, il gioco ti immerge subito nelle atmosfere di Aliens e ti mette al comando di una Ripley stranamente bionda, ma a parte questo, dalle scarpe ai vestiti, identica a quella originale. Dotato di una buonissima resa grafica, questo gioco è come detto, uno sparatutto a scorrimento orizzontale, ma al contrario di altri classici del genere come possono essere, Contra o Metal Slug, qui c'è la stessa profondità di un Double Dragon. Quindi, possibilità di muoversi anche verticalmente, in alcuni frangenti salire e scendere scale, procedere accucciati e anche con un paio di sezioni di "guida", a intervallare le fasi regolari. Ho virgolettato perchè in pratica noi non guidiamo, ma ci limitiamo a sparare dal mezzo blindato, agli alieni che ci vengono incontro, in una sezione molto simile al bonus game di Shinobi. Cambiate i ninja con gli alieni, il risultato è lo stesso, se li fate avvicinare perdete energia. Abbiamo a disposizione due pulsanti di fuoco, uno per sparare ad'altezza uomo, uno per sparare ad'altezza face huggers (gli odiosi inseminatori alieni), l'arma base è il fucile ad'impulsi e può essere cambiata con, lanciamissili, sparo a tre vie e lanciafiamme, da raccogliere durante il gioco. Attraverso cinque livelli, tutti dotati di immancabile boss, lo sparatutto Konami ci mette davvero impegno per farci rivivere le fasi della pellicola e devo dire che ai tempi, probabilmente di meglio non si poteva proprio fare. In questo gioco c'è tutto, alieni di varie foggie, le distese di uova, la colonia sull'LV-426 da esplorare, i vari sottolivelli, il mitico radar localizzatore visto nel film, e non poteva mancare Newt, la bambina da salvare, oltre ovviamente alla gigantesca regina aliena. Questa, protagonista del riuscitissimo scontro finale dove a bordo dello stesso esoscheletro del film, vivremo l'identico finale, con espulsione forzata dalla nave spaziale. Da dire, che i progammatori hanno gigioneggiato un po troppo in alcuni casi, gli xenomorfi fuxia proprio non si posso guardare, gli alieni volanti, non si sono mai visti neanche nei crossover più discussi come AvP2, e gli zombie (resi zombie da chi poi?), centrano come il fatidico cavolo a merenda... ma insomma, a parte queste piccolezze, il gioco c'è davvero tutto. Anche la colonna sonora è molto buona, specialmente nelle fasi a bordo del blindato dove da il meglio, certo si poteva anche puntare a una soundtrack originale, come nel Robocop della Data East, ma il risultato è tutto sommato apprezzabile. Questo gioco, tra l'altro, non è stato mai convertito per alcun sistema home. Nel '90 c'era già il Mega Drive, almeno in Giappone, ma probabilmente ritenevano la conversione difficile, o più presumibilmente, di scarso appeal, essendo una licenza già vecchia di oltre quattro anni, e decisero di buttarsi a pesce su Alien 3, film apprezzabilissimo, ma in game reso in pratica un Aliens a tutti gli effetti. Basti pensare che nel film non esiste un arma da fuoco che sia una, nel gioco in tutte le sue incarnazioni, sono presenti tutte le armi di Aliens... concludo con la frase storica del film e tra le più conosciute del cinema in generale: vengono fuori dalle fottute pareti! Alla prossima.

Conclusioni Finali

Un giochetto decisamente da recuperare questo Aliens di Konami, ancora molto arzillo pur con i sui ventuno e dico ventuno, anni sul groppone. E poi è in pratica l'unico gioco ufficiale degno di questo nome, su questo mitico e inarrivabile film. La strada è ovviamente il Mame, al momento in cui scrivo non esiste neanche tra le varie proposte arcade delle console attuali, ed'è un vero peccato, quindi...


Eikichi "Oni" Onizuka


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Scheda Tecnica
Pro
Aspetto grafico e sonoro curati
Buona atmosfera

Contro
Qualche licenza "poetica" di troppo


Sistema: Coin Op  Genere: Sparatutto a scorrimento  Produttore: Konami  Anno: 1990  Giocatori: 1/2  Data Articolo: 11/06/2011


Grafica 85%
Sonoro 85%
Giocabilità 80%
Longevità 80%
Globale 83%