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Alien vs Predator

Alien vs Predator esce nel Maggio del 1994 sulla pluripremiata scheda Arcade CPS-2 di Capcom, ed'è un altro di quei cabinati che purtroppo non ho mai avuto il piacere di vedere dal vivo in saletta. Il motivo, è riscontrabile nel periodo storico di arrivo sul mercato, a ridosso del passaggio di consegne tra le console a 16bit prossime al pensionamento, e i rivoluzionari 32 bit, che contribuirono non poco all'estinzione progressiva delle amate sale giochi su tutto il territorio Italico. Si tratta dell'ennesimo picchiaduro a scorrimento made in Capcom, software house, tra le più attive in questo particolare genere, e tra le più restie ad'abbandonarlo.

Anche in questo caso, come per i precedenti The Punisher e Cadillacs and Dinosaurs (1993), la base per la storia è un fumetto famoso. Per essere più precisi, circola in rete la voce che Capcom, basò il tutto sulla sceneggiatura di un film che sarebbe dovuto uscire di li a breve, intendendone quindi farne un tie-in, progetto poi cancellato e messo nel congelatore fino al 2004, quando uscì la famosa pellicola, "impreziosita" anche dal nostro Raul Bova, con una sceneggiatura nel frattempo, completamente riscritta. Ma intanto il gioco era bello che completato, e fu naturalmente messo in commercio. Il primo scontro tra le creature è avvenuto comunque nei fumetti della Dark Horse, è da qui che tutto è cominciato. Prima di arrivare in sala giochi, questa serie ha fatto proseliti su Super Famicom, un altro picchiaduro a scorrimento ma di pessima fattura, e pure su Game Boy in bianco e nero, con un altro gioco tutt'altro che indimenticabile. Negli anni, questa saga ha imperverversato su innumerevoli console domestiche oltre che su PC, nella stragrande maggioranza dei casi, sotto forma di FPS (sparatutto in prima persona), e tra i tanti, vale la pena ricordare la versione Jaguar, considerata un po da tutti, come la vera e sola killer application per la sfortunata console Atari.

La storia, narrata da una breve ma esplicativa e ben fatta intro, vede la California invasa dalle creature Aliene con acido al posto del sangue, che moltiplicandosi più velocemente dei conigli, prendono facilmente il sopravvento della Costa Ovest. Per mettere un freno alla catastrofe, vengono inviati sul posto, due super soldati cyborg, il Maggiore Dutch Shaefer (un chiaro omaggio sia nel nome che nell'aspetto al personaggio interpretato da Arnold Schwarzenegger nel primo Predator), e il Tenente Linn Kurosawa, che risultano comunque impotenti contro le migliaia di creature aliene ostili. Quando tutto sembra perduto, ecco arrivare in soccorso, altri due Alieni, ma della razza Predator, un cacciatore e un guerriero, che esclamando le parole: la caccia è aperta, danno il via alle danze. Durante il gioco, si arriverà relativamente presto allo scontro con la Regina, per scoprire poi quando sembrava già tutto finito, che dietro alla storia c'è la solita Weyland, la multinazionale produttrice di armi bilogiche che come nei film, è interessata agli Alieni con lo scopo di servirsene in ambito militare. Inutile dire, che falliranno miseramente e dopo qualche stage di battaglia contro soli umani, si tornerà ad affrontare creauture aliene e umani mutanti, fino al definitvo scontro con la Regina, ma questa volta nello spazio profondo.

Nel gioco, è appunto possibile scegliere tra questi quattro personaggi (nei cabinati ufficiali era possibile giocare fino in tre contemporaneamente), naturalmente diversificati tra loro, oltre che per l'aspetto, soprattutto per armamento e caratteristiche di base. Mentre i due Predator si mantengono entrambi su valori medi, con qualche differenza relativa all'armamento, la ragazza eccelle in velocità e scaltrezza e il maggiore, grazie al suo braccio corazzato e alla sua mole, nella pura forza. Qui, molto più che nei due predecessori Capcom sopra citati, è abbondante l'uso di armi, oltre al classico menare le mani, tanto caro al genere. Tutti i personaggi sono dotati di armi a fuoco infinito, che necessitano solo di un breve lasso di tempo, tra una ricarica e l'altra, che andrà oppurtamente considerato, per non trovarsi senza munizioni nel pieno della battaglia. Le armi, considerando la mole di Xenomorfi che affollano lo schermo e l'impostazione scelta per il gioco, si rivelano fondamentali e anzi, ne verranno rese disponibili altre durante l'azione, queste però dalle munizioni limitate, in aggiunta, sarà possibile raccogliere i classici premi in gioielli o denaro, per racimolare punti, o alimentari per rimpinguare l'energia vitale. Sono presenti anche due bonus stage, una corsa sul famoso blindato visto in Aliens (il film), dove si fa tiro al bersaglio agli Alieni, e un conto alla rovescia in cui distruggere un Computer a cazzotti, praticamente il bonus stage di Street Fighter II col cervellone al posto dell'automobile. Ma ne questo espediente, ne le tante cut scene tra un round e l'atro, pure ben disegnate e interessanti, salvano il giocatore dalla tipica monotonia da beat'em up. Il problema vero è che da Final Fight (1991) a questo AvP, non sono passati due mesi, ma oltre tre anni, durante i quali sono stati realizzati picchiaduro a scorrimento in catena di montaggio... con variazioni sul tema pressochè insignificanti, senza dimenticare che in questo caso ci si è avvalsi anche di un hardware decisamente più potente rispetto alla prima CPS. Il gioco in esame, pur vantando doti eccellenti in campo tecnico, non innova il genere di un millemetro, rimanendo ancorato agli stessi dettami, portati al successo dalla stessa Capcom. Rimanendo in "casa", sono a mio avviso da valorizzare maggiormente i due picchiaduro basati sulla serie Dungeons & Dragons (1994/96), dotati di situazioni più varie, una storia più articolata e condita da elementi rpg, saranno forse meno adatti alla grande massa, ma se non altro si vedono tentativi di rinnovare un genere ormai logoro.

La giocabilità, si assesta al solito su standard molto alti, da giocare è molto divertente almeno nel breve e le mosse a disposizione di ogni personaggio, sono davvero tante. La tecnica grafica è ai vertici per il genere e su schermo si muovono senza problemi, decine di sprite quasi tutti ben disegnati e animati. Senza poi dimenticare, il piacere di poter finalmente gestire i carismatici Predator, meravigliosamente realizzati per altro, contro, le creauture Aliene ostili più famose che la storia del cinema ricordi. Quello che stona a mio avviso, è che la stessa qualità, non è altrettanto riscontrabile, nelle creature Xenomorfe, qui ridotte a pura carne da macello, tutt'altro che temibili, al contrario di quanto visto nei film, gli Alien risultano ben poco affascinanti. Sono presenti varie specie Aliene, diversificate per colore che ne determina la classe e la forza, compresa la Regina che depone le uova, e le stesse che schiudendosi, liberano gli odiosi Facehugger, ma come detto, a parte l'enorme Regina, boss finale come prevedibile, gli Alien, non fanno purtroppo molta impressione, e non sono stati realizzati con la stessa cura riservata ai quattro protagonisti. Sarà certo anche colpa del genere, per forza di cose "fracassone" e poco incline, alle atmosfere delle pellicole dirette da Scott, Cameron e Fincher (il quarto preferisco non considerarlo...), ma ho riscontrato maggiore attinenza ai film e relativo coinvolgimento emotivo, nell'Aliens di Konami (1990) o nelle versioni di Alien3 uscite per Mega Drive e Super Nintendo. La parte audio, non si assesta certo su livelli di eccellenza, con musiche piuttosto anonime ed effetti sonori accettabili, ma con una doverosa citazione per il "suono" dei fucili a impulsi, identico a quello del film Aliens, una vera goduria.

Curiosità:

Si vociferava di una conversione per l'allora nuova periferica Sega, il 32X, indiscrezioni che ricordo personalmente di aver letto sulle riviste dell'epoca, cosa purtroppo poi mai andata in porto. Certo ci sarebbe "entrato" a fatica ma ci si poteva stare tagliando un po di cosette. Dove invece avrebbe trovato pane per suoi denti, su Saturn più espansione di memoria si sarebbe trattato di Arcade Perfect sicuro al 100%, non se ne è mai stranamente neanche vociferato, e altrettanto stranamente, questo gioco, al contrario di altri successi Capcom, compresi giochi appena mediocri, che inclusi nelle varie Capcom Collection, hanno trovato tutti casa su varie console casalinghe, portatili inclusi, questo picchiaduro, non fosse per il mai troppo lodato Mame, sarebbe impossibile da giocare per chiunque non possegga la scheda Arcade originale. Davvero curioso, considerato che, aldilà delle mie critiche, ci si trova comunque di fronte a uno dei maggiori esponenti del genere, oltre che a un titolo di enorme successo, almeno per le macchine a gettoni dell'epoca. Alla prossima.

Conclusioni Finali

E' l'ennesimo picchiaduro a scorrimento, uno degli ultimi del periodo d'oro a ben vedere, e come tutti i predecessori, ne mantiene inalterati pregi e difetti. Potete amarli o odiarli, personalmente ho amato questo genere, ma trovo decisamente più vari e divertenti gli Streets of Rage o i picchiaduro delle Tartarughe Ninja, giusto per citarne un paio, e considerando l'hardware e la licenza cinematografica a disposizione, questo non depone a favore di Capcom, che a mio avviso, in questo caso poteva e doveva fare decisamente di più.



Eikichi "Oni" Onizuka


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Scheda Tecnica
Pro
Ottimo il comparto tecnico
Alien e Predator

Contro
Innovazione zero
Stanca presto


Sistema: Coin Op  Genere: Picchiaduro a scorrimento  Produttore: Capcom  Anno: 1994  Giocatori: 1/3  Data Articolo: 10/10/2012


Grafica 85%
Sonoro 70%
Giocabilità 85%
Longevità 65%
Globale 75%